Clandestini

CLANDESTINI, è la rappresentazione in 3D di un tragico viaggio della speranza. Di migranti in fuga da miseria e guerre – resi immobili – e tuttavia capaci, con forti suoni, di affermare il diritto all’esistenza.

CANDESTINI (2006) è un’opera di modellazione e animazione digitale 3D della durata di 7’, 11”.
Esso costituisce il primo segmento di un progetto filmico (una tetralogia) dal titolo Mala Tempora. CLANDESTINI, il cui linguaggio utilizzato lo avvicina al Cinema (veduta aerea/dolly, zoom, soggettiva, dissolvenze, ecc.), a livello di struttura narrativa si discosta dal cinema classicamente inteso in quanto il racconto è ridotto ai minimi termini, la storia è soltanto suggerita.
Introduce alla visione dell’opera la lettura, da parte dello spettatore, di “Migranti”, testo poetico di Miklos Varga, cui segue: una scena aerea, l’atterraggio di un elicottero, la perlustrazione di un container, l’ingabbiamento di corpi e oggetti, l’esplosione di gabbie e il testo poetico, recitato, di Donato Di Poce.
L’opera evoca dunque, un evento tragico. Un approdo desolato di corpi sfiniti con valigie gravide di memoria; di orologi impazziti, dal tempo impossibile, azzerato; di una porta che si apre all’assenza di vita; di gabbie e di una forza corale tanto inattesa quanto esplosiva di liberazione, per un differente futuro.
Un elemento importante, ai fini della lettura/interpretazione delle immagini/scene, è rappresentato dal sonoro: voci, e testo recitato.
In quanto alle tecnologie utilizzate:modellazione e animazione delle singole scene sono state ottenute mediante 3D Studio Max di Discreet con output di risoluzione 1024 x 768 in AVI; per l’editing video-audio sono stati utilizzati Premiere e Audition di Adobe; Photoshop per quanto riguarda le textures.
Del lavoro è stata ricavata anche una versione DVD.

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